Ennio Cascetta, Coordinatore della Struttura Tecnica di Missione, MIT - Le priorità delle politiche italiane nel settore trasporti

Il nuovo Codice degli Appalti. La nuova programmazione si basa su tre pilastri – pianificazione, programmazione, progettazione – ed è il frutto del nuovo Codice Appalti, che supera la Legge Obiettivo verso due strumenti di pianificazione delle infrastrutture prioritarie di trasporto: il Piano Generale dei Trasporti e della Logistica e il Documento Pluriennale di Pianificazione.

Il Piano Generale dei Trasporti e della Logistica. È un documento di vision strategica che descrive obiettivi, strategie e impostazioni di fondo che Governo e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti intendono mettere in campo. Gli obiettivi del Piano – qualità di vita nelle aree urbane, sostegno alle politiche industriali, mobilità sostenibile e sicura, accessibilità – sono coniugati in quattro strategie: infrastrutture utili, snelle e condivise; integrazione modale e intermodalità; valorizzazione del patrimonio esistente; sviluppo urbano sostenibile.

Il Documento Pluriennale di Pianificazione (DPP). Il Codice Appalti definisce anche le linee guida per il nuovo DPP prevedendo che si faccia una valutazione ex ante dell’utilità dell’opera e si individuino le opere da realizzare (con un grado sufficiente di maturità e di utilità) e le opere da non realizzare (per un grado non sufficiente di maturità), ma che meritano un approfondimento, per essere considerate nel ciclo successivo di programmazione. In più, una valutazione ex post rileva se e come le previsioni di utilità, di traffico e di priorità si sono realizzate.

Le linee guida per le analisi. Il Codice definisce le linee guida per la realizzazione di valutazioni ex ante – dei fabbisogni e delle opere – e ex post. Linee guida che dovrebbero essere approvate dal MIT a breve e che indicheranno parametri e metodologie omogenee per l’analisi costi-benefici, costi-ricavi e le proposte infrastrutturali, in modo da selezionare le opere, confrontando utilità e priorità degli investimenti.

Il progetto di fattibilità. Punto chiave del Codice è la centralità della progettazione rispetto al passato, quando al centro era la realizzazione dell’opera: il progetto preliminare è sostituito dal progetto di fattibilità tecnico-economica, ambientale e territoriale (Art. 23/202) che nella fase iniziale, quando non si è ancora deciso se un’opera sia da realizzare, guida a vagliare diverse soluzioni progettuali, individuando quella con il miglior rapporto costi-benefici, la maggiore capacità di soddisfare i bisogni ed elevati standard di qualità progettuale. Il progetto di fattibilità può portare alla conclusione che non vi siano soluzioni soddisfacenti per determinati bisogni di mobilità. Al progetto di fattibilità fanno seguito il progetto definitivo e il progetto esecutivo.

La progettazione al centro. La messa al centro della progettazione fa sì che vi sia un complessivo miglioramento della qualità delle nuove opere che puntano a realizzare infrastrutture ‘snelle’, evitando gli sprechi senza perdere di valore, e condivise con i territori.

Public engagement. È auspicabile che il progetto sia condiviso, cioè preveda il coinvolgimento di stakeholder sin dalle fasi preliminari della progettazione (già nel progetto di fattibilità).

Project review. La project review è la capacità di rivedere i progetti proposti nei decenni scorsi, opere costose e impattanti sul territorio che devono essere riviste e aggiornate ai nuovi bisogni di mobilità, alla disponibilità e alle esigenze di oggi, in ottica di risparmio. Esempi si hanno nella Torino Lione, nel Passante autostradale di Bologna e nella Salerno Reggio Calabria.

Ultimo aggiornamento al 07/12/2016