Josè Alberto Rino, Direzione Progetti, Divisione Trasporto Marittimo & Aereo, Dipartimento Mobilità, Banca Europea per gli Investimenti - Opportunità per i porti e per il green shipping e Case Studies

Il supporto di Banca Europea per gli Investimenti (BEI) allo shipping. Tra il 2010 e il 2014 la BEI ha sostenuto il trasporto con prestiti del valore di 70 miliardi di euro. Per il sostegno allo shipping la BEI si attiene alle linee guida dell’UE che indicano come prioritario lo sviluppo di regioni di convergenza, piccole e medie imprese, sostenibilità grazie a nuove tecnologie e R&D, rete TEN ed energia sostenibile. Sono passaggi chiave da mettere in opera a beneficio degli stakehorders (cantieri navali, proprietari, operatori e utenti), verso cui BEI può contribuire a guidare il settore. 

Policy dei prestiti della BEI. Di ogni progetto è monitorata la coerenza con questi obiettivi: contributo ai framework di TEN e Motorways of the Sea (MoS) con navi specializzate, attuazione nelle regioni di convergenza, sviluppo dell’intermodalità, impatti positivi sul clima. In più, a ottenere i finanziamenti sono le navi che fanno riferimento a porti dell’UE e si attengono alle normative comunitarie e a quelle definite da IMO – International Maritime Organization. Temi più critici come approvvigionamento, distorsioni dei prezzi di mercato, diritti di proprietà intellettuale, violazioni degli accordi commerciali sono controllati insieme alla Commissione Europea.  

Esempi di progetti. La BEI ha finanziato il retrofitting delle navi dell’azienda danese DFDS, perché rispettassero le norme di tutela dell’ambiente, e l’acquisto di due nuove navi per il trasporto di passeggeri e veicoli da parte della norvegese Fjord Lines Ferries.

Il sistema di finanziamento. Il sistema sta cambiando, in particolare per lo shipping. In precedenza BEI operava con direct loans; oggi lavora con nuovi strumenti, in collaborazione con la CE, per superare i gap del mercato e migliorare gli asset finanziari delle compagnie. I finanziamenti della BEI coprono oltre il 50% dei costi ammissibili tramite prestiti a lungo termine con tassi d’interesse vantaggiosi e permettono il co-finanziamento con altri istituti bancari. In più, il conferimento di fondi da parte della BEI certifica la qualità di un progetto e attrae ulteriori investitori, consapevoli del fatto che la Banca è guidata da un approccio conservativo e concede i propri fondi a progetti sostenibili.

Le sfide per lo shipping.  Il settore deve affrontare la sfida di una normativa ambientale che sotto la guida dell’UE diviene progressivamente sempre più restrittiva. La richiesta di ridurre le emissioni sta sottoponendo gli stakeholder – aziende europee del settore e un gran numero di piccole e medie imprese – a un’enorme pressione. Il trasporto marittimo deve affrontare un gap finanziario e una propensione al rischio limitata. L’introduzione di nuovi regolamenti finanziari europei potrebbe, inoltre, rendere il sistema ancora più avverso agli investimenti nel trasporto marittimo.

European Sustainable Shipping Forum. La BEI insieme alla CE è in contatto con i rappresentanti del settore attraverso l’European Sustainable Shipping Forum per individuare azioni capaci di offrire un maggiore supporto al settore, nell’affrontare queste sfide, e meccanismi alternativi di finanziamento o canali per attrarre ulteriori fondi.   

European Fund for Strategic Investments (EFSI) per Green Shipping programme. EFSI supporta Green Shipping Loan programme, una linea piena di credito – per come è stata approvata da BEI – rivolta alle aziende per l’acquisto di nuove imbarcazioni o il retrofitting di quelle esistenti.  EFSI arriva a finanziare fino al 50% dei costi di investimento.

Connecting Europe Facility (CEF) per Green Shipping Platform. CEF può finanziare fino al 50% per l’acquisto di nuove navi e fino al 100% per il retrofitting di imbarcazioni esistenti. Grazie alle garanzie di CE, EFSI, CEF il loan acquisisce delle condizioni attrattive per l’utilizzatore finale.

La mission di BEI. BEI collabora con la CE e con i principali stakeholders europei per colmare il gap finanziario esistente nel settore. La BEI vuole offrire migliori condizioni di garanzia per rendere possibili gli investimenti secondo la normativa vigente e far godere dei benefit gli utenti finali. 

 

Case Studies

Esempi di blending. Sono già in corso lavori su progetti per la realizzazione di infrastrutture per lo sviluppo delle reti TEN finanziati tramite blending. 

L’espansione del Porto di Calais. Presso il Porto di Calais, con Dover punto di transito del traffico fra Europa continentale e Gran Bretagna, si è manifestata la necessità di un’espansione. Si è valutato fin dall’inizio l’ammontare dei costi, secondo le previsioni piuttosto alti, e il ritorno finanziario ed economico del progetto. Commissione Europea, Banca Europea per gli Investimenti e altri partner hanno avviato un tavolo per valutare opzioni atte a contenere i costi, tramite de-scoping e phasing: un’operazione che ha permesso una riduzione iniziale di 100 milioni di euro.

Il progetto per Calais. Il progetto ha previsto progettazione, costruzione, finanziamento, manutenzione e operazioni per l’estensione dell’hub portuale, e il sostegno alle operazioni commerciali di Calais e di uno scalo vicino; la concessione avrà una durata di 50 anni, in modo da permettere di adeguarsi alle fluttuazioni del traffico; secondo le previsioni, il concessionario sarà ricompensato in primis dai ricavi. Nel finanziamento del progetto si è riscontrato un buon uso di fondi pubblici e un notevole contributo sotto forma di grants; le condizioni attrattive di questo finanziamento non sono scontate – i grants sono stati necessari per rendere il progetto realizzabile – perché il rimborso dipende dall’utilizzo del Porto e perché i tempi della concessione sono molto lunghi.

Il contributo di BEI e CE. In questo caso i prodotti finanziari di BEI e CE sono stati determinanti per attrarre promotori e hanno fatto la differenza per la realizzazione del progetto. BEI ha fornito una struttura di project bond credit enhancement (PBCE) – da applicare solo dopo i lavori di costruzione, della durata di 18 anni – che ha mitigato il rischio di traffico per il Senior Lenders e ha aumentato il rating del progetto, permettendo agli investitori istituzionale di investire. La SPV costituita per l’occasione è composta da due diverse società, una responsabile delle operazioni e una della realizzazione, in modo da evitare distorsioni del mercato.

Il progetto per l’accessibilità dei porti in Spagna. Riconosciuta l’inadeguatezza delle infrastrutture portuali in Spagna al cambiamento dei bisogni sopravvenuto nel settore, dal Governo centrale ha preso il via la spinta per un ampio progetto volto a ridurre colli di bottiglia e migliorare l’efficienza del sistema. Autorità Portuali e l’agenzia governativa Puertos del Estado hanno creato una special entity (SPE), fondo atto a finanziare 13 progetti pre-identificati, per migliorare l’interoperabilità tra diverse modalità di trasporto in porti collocati sulle reti TEN-T e in Paesi di Coesione e la sostenibilità. A integrare i fondi versati in SPE dalle Autorità Portuali – radunate in un Sistema Portuale Globale – e di Puertos del Estado è intervenuta la BEI con un finanziamento tramite loan di 105 milioni di euro; questo ha attirato la partecipazione di banche commerciali e NPB. Un’operazione che ha mantenuto caratteristiche di rischio connesse al mercato, cioè alle performance dei porti, e al ‘ramp-up’, dato che il fondo SPE è stato istituito nel 2015, senza nessuna precedente esperienza finanziaria.

Le differenze fra Spagna e Italia. In Spagna da tempo esiste Puertos del Estado, istituzione centrale che sovrintende e gestisce le Autorità Portuali spagnole. Tutti i progetti proposti dalle Autorità Vengono sono valutati economicamente secondo lo stesso framework e devono attenersi a linee guida sullo studio e l’approccio economico. In più, l’amministrazione centrale tiene sotto osservazione le Autorità Portuali, valutandone e mettendo in comparazione le performance. Un sistema che non è ancora allo stesso modo strutturato in Italia, dove la riforma ha impostato le linee strategiche per giungere a una visione integrata e ‘scientifica’.

Un caso di blending in Italia. Un esempio di finanziamento non tramite EFSI ma con un caso di blending si ha in Italia, dove la BEI ha attivato una linea di credito da suddividere tra Autorità Portuali per progetti in 7 porti di media grandezza i cui costi individuali sono stati stimati fra gli 80 e i 200 milioni di euro.

Ultimo aggiornamento al 30/11/2016