Gianfranco Pignatone, Direttore Pianificazione Strategica, Rete Ferroviaria Italiana - La nuova rete ferroviaria italiana

Un piano strategico. Il gruppo Ferrovie dello Stato sta lanciando un nuovo piano strategico fortemente innovativo basato sull’integrazione – mobilità, logistica e infrastrutture integrate – e sostenuto da pilastri trasversali: innovazione, digitalizzazione e internazionalizzazione. Il Gruppo, e Rete Ferroviaria Italiana in particolare, si conferma come prima azienda per investimenti in Italia: 56 miliardi su un periodo di 10 anni. Un orizzonte temporale ampio, necessario per i grandi progetti infrastrutturali previsti ma anche per la trasformazione radicale delle attuali Ferrovie Italiane, destinate a diventare sempre di più un’azienda della mobilità integrata e globale.

Lo sviluppo della rete ferroviaria. Il nuovo corso vede RFI diventare porta d’accesso all’ecosistema della mobilità, in un’ottica integrata e di competition che raccoglie tutti gli attori e le modalità di trasporto. Una trasformazione necessaria, resa possibile dalla centralità del sistema ferroviario unita alla lunga esperienza e al know how di RFI. Attualmente si lavora per creare le condizioni per una ripresa: crescono gli investimenti infrastrutturali; il portafoglio è elevato e sostiene il piano di investimenti con potenziare il settore viaggiatori, ma anche quello di merci e logistica, in cui RFI interviene con i nuovi tunnel di base, dal Brennero al terzo valico.

Modalità aggiuntive di finanziamento. RFI guarda con favore a possibili formulazioni aggiuntive di modalità di finanziamento. Negli ultimi anni il Governo ha stanziato 19 miliardi con le leggi di stabilità e si attendono risorse ulteriori, per continuare i programmi di investimento.  Sono di prossima definizione i programmi di finanziamento concordati con l’Europa per il ciclo 2014-2020: il Programma Operativo Nazionale e Fondo Sviluppo e Coesione con stanziamenti dell’ordine di miliardi.

Azioni sistemiche e veloci. RFI si dedica a progetti di interscambio, in ottica di integrazione, puntando a trasformare porti, aeroporti e stazioni in hub della mobilità con la creazione di nuovi collegamenti e il rafforzamento dei collegamenti esistenti. Questo è possibile grazie a un’azione sistemica e veloce, per cui è necessaria una programmazione sinergica tra i vari attori. Esempio di successo è quello di La Spezia Shunting Railways, che ha portato all’aumento dell’11% della produttività del porto ligure.

Gli investimenti per le merci e per i porti. L’ingente piano di investimenti per le merci prevede uno stanziamento di 19 miliardi. Tutti i principali porti italiani sono in qualche modo toccati da operazioni che verranno realizzate: alcune sono già in atto su Livorno, Taranto, Bari; presto si inizierà a lavorare su altri nodi intermodali come Genova, Voltri, Milano, Torino, ecc…

Le previsioni di RFI. Con gli interventi sulle infrastrutture e con l’upgrading delle reti, RFI prevede di portare a termine il lavoro sui corridoi, strutturandoli e attrezzandoli in modo da garantire efficienza e competitività, in linea con le previsioni europee.

Ultimo aggiornamento al 28/11/2016