La Rete Transeuropea dei Trasporti (TEN-T) ed il Programma Connecting Europe Facility (CEF)

La politica europea per le Reti Transeuropee per i Trasporti (Reti TEN-T) l’energia e le telecomunicazioni nasce nel 1993 sulla base del Titolo XVI, articoli 170.172, del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea ed i Corridoi multimodali rappresentano lo strumento per la sua implementazione coordinata.

La costituzione e lo sviluppo di una Rete Transeuropea dei Trasporti rappresenta uno degli elementi unificanti dell’Unione Europea, poiché in grado di contribuire concretamente allo sviluppo del mercato interno, collegando tra loro le Regioni europee e l’Europa con il Resto del Mondo.

 Con il Trattato di Maastricht (1991) è stato posto come obiettivo centrale lo sviluppo di una rete comune di trasporti tra i 15 Paesi dell’Unione per rafforzare la coesione economica tra gli Stati Membri dell’allora Comunità Europea e, nello stesso anno, si è svolta la Conferenza paneuropea di Praga, che ha rappresentato la genesi dei Corridoi europei.

Tale politica ha visto un ulteriore rafforzamento all’attuazione delle reti di trasporto quando, a fine 2013, il Consiglio e il Parlamento Europeo hanno approvato il Regolamento (UE) n. 1315/2013 ed il Regolamento (UE) n. 1316/2013 con i quali, nel primo, si sono stabiliti gli orientamenti per lo sviluppo della Rete TEN-T, e nel secondo atto, si è istituito il meccanismo finanziario finalizzato a collegare l’Europa denominato “Connecting Europe Facility (CEF)” o “Meccanismo per Collegare l’Europa (MCE)”.

Il Regolamento (UE) n. 1315/2013 stabilisce gli orientamenti per lo sviluppo della Rete TEN-T, comprendente una struttura a doppio strato che consiste nella rete globale (rete Comprehensive) e nella rete centrale (rete Core), di cui quest'ultima, costituita sulla base della rete globale, assume valore strategico per lo sviluppo delle reti.

  Il Regolamento TEN-T rende vincolante l’utilizzo dei fondi che l’Unione Europea eroga nel settore dei trasporti, per l'attuazione di progetti di interesse comune, ovvero progetti realizzati in conformità ai requisiti del Regolamento (UE) n. 1315/2013 e nel rispetto delle disposizioni ivi contenute mediante l’utilizzo delle risorse stanziate tramite il Programma CEF.

Si segnala che, a seguito dei negoziati sulla Brexit, il Consiglio e il Parlamento europeo hanno convenuto che la revisione degli orientamenti TEN-T fosse anticipata al 2021 anziché al 2023, al fine di tener conto di eventuali cambiamenti nel flusso delle merci dopo l’uscita del Regno Unito dall'Unione e per aggiungere un collegamento marittimo tra l'Irlanda e l'Europa continentale evitando l’isolamento dell’Irlanda stessa. Suddetto processo è stato avviato dalla Commissione europea ad aprile 2019. In particolare, la Commissione ha lanciato una consultazione pubblica nel 2019, uno scambio di elementi tecnici nel 2020 e una nuova consultazione pubblica nel 2021 sulla valutazione d'impatto della proposta di revisione del Regolamento TEN-T, la cui partecipazione ha consentito di segnalare priorità nazionali.

A dicembre 2021 è stato formalmente avviato il processo di riesame della rete TEN-T a seguito della pubblicazione di una proposta legislativa della Commissione europea (COM(2021)812) che prevede la revisione del Regolamento (UE) n.1315/2013 sia in termini di configurazione della rete geografica che dei requisiti tecnici per modo di trasporto.

In termini generali, la proposta mantiene sostanzialmente la struttura della rete e le scadenze per il completamento (2030 per la rete di rango Core e 2050 per quella di rango Comprehensive) ma aggiunge un nuovo livello di rete denominato “Extended Core” con scadenza intermedia al 2040. Quest’ultima individua le sezioni prioritarie della rete Comprehensive che hanno maggiore rilevanza per i flussi di traffico, principalmente di elevato valore aggiunto e dispone che le stesse facciano parte dei tracciati di Corridoio e rispettino tutti i requisiti fissati per la rete Core al 2040 invece che al 2050, includendo anche i tracciati dei Corridoi Ferroviari Merci che nella proposta si allineano così ai nove nuovi Corridoi Europei di Trasporto.

Si segnala che la proposta pubblicata a dicembre ha recepito alcune delle priorità di assoluta rilevanza per l’Italia quali l’inclusione del porto di Civitavecchia nella rete dei porti Core e del completamento della Dorsale Adriatica nella rete di rango Extended Core. Tali risultati sono stati pienamente riconfermati e incrementati con il conseguimento dell’orientamento generale da parte del Consiglio dell’Unione europea in data 5 dicembre 2022 a Bruxelles. Si può citare anche l’inclusione nella proposta degli interporti di Fernetti e Santo Stefano di Magra nella rete Core che ha rappresentato un risultato di particolare rilievo così come l’accoglimento delle proposte di “specializzazione” delle linee ferroviarie, dedicate al traffico passeggeri e merci, o l’inclusione del Passante di Mestre. Numerose proposte sono state accolte anche in relazione alla rete Comprehensive, sia nelle sezioni di linea (ad. esempio l’inclusione dell’intera SS Jonica, della sezione ferroviaria Taranto-Brindisi e di due tratte transfrontaliere con la Francia e l’Austria) che nei nodi (7 nuovi porti, 3 aeropori e 10 nuovi interporti). Il collegamento stabile nello stretto di Messina appare nella mappa come sezione pianificata sia stradale che ferroviaria appartenente sia alla rete di rango Centrale che al Corridoio Scandinavo- Mediterraneo. Ingenti sforzi hanno permesso di preservare quasi totalmente la rete dei nodi con la sola eccezione di due scali aeroportuali (Brescia e Forlì). La Commissione ha inoltre ampliato la rete dei nodi urbani, con l’inclusione di 41 nuclei urbani italiani. Tutto ciò ha rappresentato un soddisfacente risultato per il successivo negoziato che si attende con il Parlamento nel 2023. Sono stati risolti anche i punti politici di attenzione come l’obbligo di adeguamento ai parametri stringenti per le tratte di accesso esistenti alle sezioni transfrontaliere e per eventuali sezioni parallele presenti sui Corridoi ferroviari merci, l’estensione dei tracciati di Corridoio in Italia. “Trieste-Lubiana” e “Bari-Durazzo-Scopje-Sofia” lungo il Corridoio Balcani Occidentali-Mediterraneo orientale, la “Seregno-Novara” lungo il Corridoio Mare del Nord – Reno-Mediterraneo. Anche le discussioni sull’articolato e sugli stringenti requisiti tecnici da garantire per ogni modalità di trasporto entro il 2030 sulla rete Centrale, 2040 sulla rete Estesa Core e 2050 sulla rete Comprehensive hanno permesso di raggiungere un compromesso soddisfacente per tutti i soggetti coinvolti.

Si precisa che il nuovo panorama geopolitico, i cui impatti sui mercati globali hanno evidenziato l’esigenza di non considerare isolatamente il mercato interno dell'Unione e la sua rete di trasporto e di migliorare i collegamenti con i paesi partner confinanti, ha reso necessario emendare la proposta nel mese di luglio 2022 (COM(2022)384). Per garantire, pertanto, una maggiore connettività, sono state proposte delle modifiche al tracciato dei corridoi di trasporto transeuropei ed inseriti specifici elementi nell’articolato della proposta, quali ad esempio la standardizzazione dello scartamento ferroviario per migliorare l'interoperabilità ferroviaria, sia all’interno del territorio dell’Unione che all’esterno; in particolare la proposta è volta ad apportare le seguenti modifiche:

  • estensione di quattro corridoi di trasporto europei all’Ucraina e alla Repubblica di Moldova, sulla base delle mappe indicative della rete centrale di tali Paesi (modifica Allegato III);
  • rimozione delle mappe indicative della rete transeuropea dei trasporti in Russia e Bielorussia ed inserimento delle mappe indicative dell’Ucraina (modifica Allegato IV);
  • modifica del rango di rete (da centrale a globale) delle connessioni di ultimo miglio dei collegamenti transfrontalieri con la Russia e la Bielorussia (modifica degli Allegati I e II);
  • inclusione dell’obbligo di adozione dello scartamento nominale (1435 mm) nello sviluppo delle nuove linee ferroviarie e di un piano di migrazione delle esistenti (modifica Capo III – Infrastruttura del trasporto ferroviario).

L’adozione della proposta di revisione del Regolamento TEN-T da parte della Commissione è prevista entro la fine del 2023.

Il programma CEF è lo strumento finanziario posto in essere dalla Commissione europea con il Regolamento (UE) 2021/1153 del Parlamento europeo e del Consiglio del 7 luglio 2021 che istituisce il meccanismo per collegare l’Europa e abroga i regolamenti (UE) n. 1316/2013 e (UE) n. 283/2014 (Testo rilevante ai fini del SEE) per garantire il sostegno a tre settori che svolgono un ruolo particolarmente significativo nell’economia, ovvero trasporto, energia e telecomunicazioni.

Il programma CEF mira ad accelerare gli investimenti nel campo delle Reti Transeuropee e a stimolare gli investimenti sia pubblici che privati; esso stabilisce le condizioni, i metodi e le procedure per la concessione di un'assistenza finanziaria dell'Unione alle Reti TEN-T al fine di sostenere progetti infrastrutturali di interesse comune nei settori dei trasporti, delle telecomunicazioni e dell'energia per consentire di sfruttare al meglio le sinergie tra i tre diversi settori.

Il budget complessivo dello strumento CEF per il periodo 2021-2027 ammonta a 33,71 miliardi di euro (prezzi correnti), di cui 25,81 miliardi di euro destinati al settore dei trasporti (di cui 11,29 miliardi di euro per interventi ammissibili al Fondo di coesione, per cui l’Italia non risulta eleggibile), 2,06 miliardi di euro per il settore telecomunicazioni e 5,84 miliardi di euro per lo sviluppo delle reti energetiche. Il budget viene suddiviso in bandi concorsuali periodici a cui partecipano i soggetti promotori con proposte in linea con le priorità che di volta in volta vengono incluse nel testo del bando.

Nel contesto del nuovo Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027, la Commissione europea ha riorganizzato le proprie Agenzie Esecutive e con Decisione di esecuzione (UE) 2021/173 della Commissione del 12 febbraio 2021, l'Agenzia INEA è diventata CINEA “European Climate, Infrastructure and Environment Executive Agency” e continua a gestire l’attuazione del Programma CEF per i settori trasporti ed energia, assumendo i diritti e gli obblighi derivanti dai Grant Agreement dei progetti CEF a decorrere dal 1° aprile 2021. Inoltre, la mission dell’Agenzia CINEA è stata ampliata per consentire agli stakeholder il raggiungimento degli obiettivi del Green Deal attraverso un’efficiente gestione delle risorse dei programmi di competenza della medesima nel Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027, ed in particolare: Horizone Europe, Innovation Fund, LIFE Programme, Just Transition Mechanism; Renawable Energy Financing Mechanism; European Maritime Fishering Funds a fronte di un budget complessivo di 52 miliardi di euro.

È possibile consultare l’elenco dei Bandi CEF Transport in corso al seguente link:

Calls for proposals (europa.eu)

Documenti utili

Regolamento TEN-T vigente - TEN-T Regulation 1315/2013

Regolamento CEF vigente - CEF regulation 2021/1153

Programma di lavoro pluriennale 2021-2021 per l'attuazione del CEF - Settore dei trasporti per il periodo 2021-2023

Ultimo aggiornamento al 22/02/2023