Assoporti alla sfida sulla riforma
ROMA – L’appuntamento è con Assoporti, che  affronta oggi nella consueta assise annuale, il tema dei temi: l’annunciata  riforma della legge 84/94. Un’assemblea che il presidente Pasqualino Monti e il  suo staff hanno preparato da tempo, superando tutta una serie di problemi non  tanto organizzativi quanto “diplomatici”. Perché coinvolgere il ministro delle  infrastrutture e trasporti Graziano Delrio a chiudere l’assise ha voluto dire  chiedere all’ex sottosegretario del premier di uscire dal vago su un tema che  non sembra di sua esclusiva competenza, ma che coinvolge – almeno sull’aspetto  della governance – anche la sua collega Madia nelle more della riforma della  pubblica amministrazione. Le polemiche in merito sono note, le prese di  posizione negative dei sindacati anche, i tanti “caveat” di tutte le componenti  dei comitati portuali che si sentono a rischio di cancellazione pure.
Per di più Monti e i suoi hanno la navigazione resa  difficile – o almeno poco facile – dalle mine costituite dai presidenti che si  sono tirati fuori: il predecessore Luigi Merlo (che rappresenta il primo porto  d’Italia) e il “guastatore” ravennate Di Marco, uno che non ha certo i peli  sulla lingua nel criticare il governo e una Assoporti a suo dire troppo debole  proprio sui temi della riforma.
Monti da parte sua spera di cavare un  importante coniglio dal cilindro: una reale svolta di semplificazione sui  dragaggi portuali, che sono diventati da anni la maledizione per la crescita dei  porti in un quadro giuridico che non ha eguali in Europa per complicazione e  velleitarismo pseudo-ambientale. Un intervento vero e sostanzioso su questo tema  potrebbe bilanciare il permanere di indirizzi come quelli della revisione della  governance che mirano a ridurre i pletorici e poco efficienti comitati portuali,  dando più poteri ai presidenti e ai loro staff diretti, nell’ottica di una  gestione aziendale efficiente, oggi assai difficile anche per i presidenti più  dinamici.
Molte risposte dunque sono attese dall’assise di oggi: ovviamente  dalla parte che rappresenterà il governo, ma anche dagli stessi vertici di  Assoporti. Che hanno giustamente chiamato a partecipare anche esponenti  importanti di quella portualità comunitaria che hanno già fatto – o almeno  avviato – riforme altrettanto coraggiose di quella che aspettiamo in Italia. Un  confronto in assemblea sarà importante. Ammesso che a Roma, nelle frenetiche  bagarre che stanno accompagnando il governo di questi tempi, ci siano davvero  orecchie per sentire. Auguriamocelo, insieme ai sinceri voti di buon lavoro.
da "La Gazzetta Marittima" - 22 luglio 2015
